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Castana è da tempo sinonimo di ottimi vini quali Barbera, Buttafuoco, Bonarda, Sangue di Giuda, Pinot e Riesling ottenuti dai vigneti che crescono generosi sul dorsale collinare che divide la Val Versa dalla Valle Scuropasso. Vale la pena visitare Castana, piccolo ma incantevole paese dell’Oltrepò Orientale, formato da frazioni e isolati sparsi, soprattutto per ammirare l’antico e suggestivo borgo medioevale. Il nome Castana trae origine da “castagneto”, anticamente “castrum castanae”, centro (fortificato) delle castagne. In passato grande valore rivestiva il castello di origine medioevale, posizionato strategicamente su un’altura che dominava l’intera vallata. Il borgo subì alterne vicende nel corso dei secoli. A edi-ficarlo furono i monaci pavesi di S. Bartolomeo in Strada. Nel ‘200 venne incendiato durante gli scontri cruenti che videro fronteggiarsi il marchese di Monferrato, i Cre-monesi e i Piacentini. Un antico documento che risale a quel periodo ha testimoniato che allora il nucleo del paese era composto, oltre che dall’imponente castello, da po-che case con il tetto di paglia. Nel 1531 Castana fu parte del feudo di Broni, retto dai Beccaria; successivamente, con la morte di Pietro Beccaria e l’estinzione della famiglia, passò ai Borromeo, indi agli Arrigoni e in seguito ai Pallavicino, agli Arrigoni-Casati, ai Pessina, ai Cardoli e infine al barone De Ghislanzoni. Della struttura originaria del castello rimane ben poco: solo la parte inferiore e le mura di cinta ad est dato che venne quasi interamente ricostruito nel ‘700 e trasformato in palazzo signorile per volere di quelli che erano allora i proprietari, i Pallavicino Trivulzio. L’interno presenta pregevoli strutture quali volte a botte in mattoni a vista e soffitti a cassettoni decorati del XVIII secolo. Oggi è residenza privata. Da notare che nelle vicinanze del castello si trova uno dei pozzi più profondi della zona: oltre 80 metri. Degna di essere menzionata è anche la Chiesa Parrocchiale di S.Andrea che deve essere annoverata tra le più antiche dell’Oltrepò: pare sia stata costruita prima del 1000 dai monaci di S. Colombano di Bobbio. Verso la metà dell’800, da navata unica divenne a tre navate. Pregevoli i dipinti che vi sono collocati all’interno. Molto bello anche l’organo realizzato dai Fratelli Serassi di Bergamo nel 1864.

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