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Cigognola è un comune di 1.307 abitanti. Si trova nell’Oltrepò Pavese, su un colle dominante lo sbocco in pianura della valle Scuropasso, percorsa dell’omonimo torrente, di fronte a Broni. La cima del colle è ornata da uno scenografico castello duecentesco che domina l’abitato. Cigognola è citata nel diploma federiciano del 1164, con cui il territorio dell’Oltrepò settentrionale e centrale venne posto sotto la giurisdizione di Pavia. Da questo si deduce che doveva essere una località fortificata sotto un proprio signore locale
(dominus loci). Fu successivamente signoria della potente casata pavese Sannazzaro, principale esponente di parte guelfa in Oltrepò, qui rappresentata da uno dei principali rami della famiglia (i de Cigognola). Nel 1406 furono estromessi, per gli intrighi dei Beccaria di Pavia, che si impadronirono del feudo. Nel 1415 i Beccaria, coinvolti in una congiura contro Filippo Maria Visconti, ebbero confiscato il feudo. Agli Aicardi toccava metà circa del feudo di Broni, comprese le terre usurpate ai Sannazzaro, come Cigognola; tuttavia di fatto ai discendenti rimasero, oltre al titolo nominale di conti di Broni, solo Cigognola con le sue lontane dipendenze di Canevino e Albaredo Arnaboldi. I Visconti Aicardi Scaramuzza tennero il feudo di Cigognola, fino all’estinzione nel XVIII secolo, dopodiché passò a Barbara d’Adda e al figlio di lei, Alberico XII Barbiano di Belgioioso, ultimo feudatario di Cigognola. Il feudalesimo infatti fu abolito nel 1797. I feudatari avevano estesissimi beni a Cigognola, comprendenti anche il castello: in epoca napoleonica furono acquistati dai Gazzaniga e passarono per eredità agli Arnaboldi-Gazzaniga e agli attuali proprietari, Brichetto-Arnaboldi.

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