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Come “Sanctus Damianus” è inserito nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Fino al 1677 appartenne alla signoria feudale del vescovo di Tortona come parte del feudo di Portalbera; successivamente smembrato fu ceduto per la somma di lire 60 a “fuoco”, al conte Galeazzo Mandelli di Pavia. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 San Damiano si trova inserito nel distretto di Voghera nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, San Damiano, viene inserito nel terzo cantone di Broni. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di San Damiano e Mondonico con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). San Damiano viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, San Damiano veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Montù Beccaria appartenente alla provincia di Voghera. Nel 1859 San Damiano entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel IX mandamento di Montù Beccaria del circondario di Voghera. Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di San Damiano e successivamente a tale data il comune assunse la denominazione di San Damiano al Colle. Nel 1878 al comune di San Damiano al Colle vennero aggregate le frazioni di Boffalora, Marone e Poggio, staccate dal comune di Rovescala.

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