Project Description

Comune situato in prima fascia collinare da dove è possibile ammirare un suggestivo panorama sia a nord verso la Pianura Padana fino alle Alpi, sia a sud verso colline e Appennino. Abitata già dalle popolazioni Liguri e Galli, in seguito sede di un insediamento romano, Santa Giuletta vanta un’antichissima tradizione vitivinicola, al punto da essere descritta, in documenti databili attorno all’anno 1000, come uno dei territori collinari più vitati dell’Italia del Nord. Con il diploma imperiale del 1164, l’imperatore Federico I l’assegnò a Pavia. Appartenuto al feudo di Broni (XIII secolo), il territorio fu in seguito sottoposto al controllo di altri feudatari: i Beccaria nel quattrocento; i Trotti e gli Isimbardi nel settecento. Ebbe la funzione di capo di mandamento durante il regno sabaudo. Meritano una visita :il Castello (nell’omonima frazione), sulla sommità della collina, del cui impianto originario (secolo XII) non restano che le cantine, una volta inospitali prigioni; oggi il complesso appare come una villa settecentesca, in stile neoclassico che nel tempo ha subito numerosi interventi di restauro. Al suo interno vengono presentati alcuni eventi in accordo tra la proprietà privata e l’amministrazione comunale. La Chiesa parrocchiale del Castello, ha origini antichissime, la prima costruzione pare risalga al 1200. E’ dedicata alla martire greca Santa Julitta. E’ stata più volte ampliata e ristrutturata con un campanile a forma di torre merlata. All’interno della chiesa si possono ammirare pregevoli opere d’arte religiosa.La recente Chiesa dedicata al Santo irlandese Colombano, situata in pianura, vanta quattordici vetrate di Padre Costantino Ruggeri, le cui opere, fra l’altro, adornano il Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma. La Torre Griziotti nella frazione Monteceresino risale al medioevo. E’ di proprietà privata.Il Comune di S. Giuletta, negli anni ’50-’60 del secolo scorso, divenne famoso come “paese delle bambole” per la presenza di numerosissime fabbriche del settore. La produzione di bambole (in stoffa, cartapesta, polistirolo, polietilene e vinile) ebbe inizio negli anni ’30 e durò fino agli anni ’70. Le bambole, di ottima qualità, furono esportate in tutto il mondo. A S. Giuletta furono anche realizzati pupazzi ed animali in panno e peluche e giocattoli in plastica. Oggi non si producono più ma si possono ammirare nella loro affascinante bellezza all’interno delle teche del Museo della bambola e del giocattolo dedicato a Quirino Cristiani, nativo di Santa Giuletta e realizzatore del primo lungometraggio animato della storia.

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